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In un lungo e soleggiato pomeriggio d'inizio primavera, alla metà degli anni Novanta, tre donne si ritrovano al capezzale di un antico letto di ferro battuto, dove giace, quasi del tutto immobile, in lenta agonia, la persona a loro più cara. Nell'attesa della morte, ognuna rivive, in veloci flashback, pezzi di vita trascorsi, rielaborandoli attraverso un comune denominatore: il dolore. Ma l'amore è più forte, riesce a sciogliere il ghiaccio di quelle anime appesantite dall'angoscia, dalla sofferenza e dal lutto. Perfino la morte, brutale o liberatoria, è vissuta come atto finale, come ciclo conclusivo di ogni singola esistenza. Il cuore del romanzo è costituito da ingiallite lettere scritte dal fronte della Prima Guerra Mondiale in cui la morte e la vita s'intersecano tra amore e odio, scandalo e coraggio, paura e speranza.